Il MIRE: “Un NO per non mandare in “offside” gli italiani residenti all’estero”
“Gli italiani che si trovano fuori dai confini nazionali, sono circa sessanta milioni di cui non più del 9% iscritto all’Aire, il grande pericolo è che le poche aperture dei consolati rischiano di non far arrivare in tempo a destinazione il materiale elettorale. Dai dati diffusi dal Consiglio Generale degli Italiani all’estero, una ventina di sedi diplomatiche sono ancora chiuse per i lockdown, come per esempio a Buenos Aires, dove vivono circa quattrocento mila connazionali iscritti all’Aire”.
Cosí il MIRE, Movimento Italiani residenti all’Estero, apre una propria nota stampa dedicata al prossimo Referendum sul numero dei Parlamentari.
“Un altro problema di non poco conto – prosegue – è che nella circoscrizione estero la partecipazione al referendum si svolge esclusivamente per corrispondenza, questo vuol dire che il materiale elettorale passa nelle mani di diverse persone, anche in quelle che lavorano negli uffici consolari attualmente chiusi per contagio. Volendo essere ottimisti, mettiamo il caso che il materiale elettorale riesca a essere lavorato dalle tipografie e dai consolati, nei paesi dove continua il lockdown ci sarà il problema di spedirlo e di riceverlo indietro, perché difficilmente chi non esce di casa da mesi deciderá di farlo adesso per andare all’ufficio postale. É indubbio che la gestione di tale referendum all’estero appaia molto difficile, peró ciò non deve assolutamente essere monito giustificativo di mancata votazione dei nostri connazionali. Tale decisione andrebbe a ledere il diritto fondamentale al voto sancito dalla nostra stessa costituzione”.
Continua la nota del MIRE: “Sarebbe auspicabile una corretta riflessione, che si pone al Senatore Merlo, con delega per gli italiani all’estero, sulla eventualità di una corretta gestione di tale problematica, soprattutto sulla correttezza dello svolgimento di tale procedura nella specificità all’estero e ricordando allo stesso che un impegno concreto del governo di cui fa parte era la messa in sicurezza del voto degli italiani all’estero.
Dal punto di vista giuridico, in questi giorni, a favore del No molti costituzionalisti, si son espressi descrivendo questa riforma come una riduzione sproporzionata e irragionevole della rappresentanza di interi territori, la vittoria della riforma prevedrebbe la riduzione di un terzo dei già pochi deputati e i senatori eletti nella Circoscrizione estero.
Il nostro invito è quello di votare No – conclude il MIRE – perché una vittoria di questa riforma creerebbe una profonda discrepanza nel rapporto numerico tra elettori ed eletti, isolando tutti i cittadini italiani residenti fuori dai confini nazionali ad una condizione di inferiorità e marginalità.
Votare No, è l’unico modo per conservare saldo il legame con la madre patria che concorre al rafforzamento degli interessi di natura, politica economica e alla promozione del Italia nel mondo.
Il M.I.R.E. (Movimento Italiani Residenti all’Estero) chiede a gran voce a tutte le comunità Italiane residenti all’estero, un impegno straordinario per votare e far votare NO”.